Labortest
Infertilità maschile: cause e diagnosi
PRINCIPIALI INDAGINI dell’infertilità maschile
L’infertilità maschile interessa il 7-10% degli uomini e risulta oggigiorno sempre più frequente nei giovani. Le cause possono riguardare una produzione insufficiente di spermatozoi o una loro alterazione a livello di motilità, morfologia o DNA.
- Esame del liquido seminale (spermiogramma)
- Profilo ormonale
- Esami genetici
- Indagini microbiologiche
Esame del liquido seminale (Spermiogramma)
Lo strumento principale per la valutazione della fertilità maschile è rappresentato dallo spermiogramma che consiste nell’analisi del liquido seminale finalizzata a valutare il numero, la motilità e la morfologia degli spermatozoi.
Modalità di raccolta del campione
Il test si effettua sul campione di liquido seminale ottenuto mediante eiaculazione.
Per una corretta esecuzione dell’esame del liquido seminale è necessario un periodo di astinenza da rapporti sessuali e masturbazioni (eiaculazioni) compreso tra i 3 e i 5 giorni (non superiore). Inoltre il campione deve essere raccolto lontano da episodi febbrili acuti che possono avere un effetto negativo sugli spermatozoi.
È di fondamentale importanza lavare bene le mani e i genitali prima della raccolta nel contenitore sterile per le urine.
E’ possibile effettuare il test tutti i giorni PREVIO APPUNTAMENTO.
Risultati spermiogramma
Presso la nostra struttura lo spermiogramma viene refertato e consegnato nelle 24/48 ore.
È da tenere presente l’alta variabilità dei risultati, per cui, in presenza di un esame anomalo, esso deve essere ripetuto a distanza di tempo: vi sono infatti dei fattori che possono alterare lo spermiogramma, quali l’assunzione di antibiotici, periodi di febbre alta precedenti l’esame, il trasporto impreciso del seme al laboratorio.
Lo spermiogramma potrebbe rilevare:
- Oligospermia (ridotto numero di spermatozoi)
- Azoospermia (assenza di spermatozoi)
- Astenospermia (ridotta motilità degli spermatozoi)
- Teratozoospermia (difetti nella forma degli spermatozoi)
L’analisi microscopica dello sperma eseguita presso il Laboratorio di Analisi e Ricerche Cliniche LABORTEST prende in considerazione i seguenti parametri:
- Volume dell’eiaculato: valori normali di tale parametro si collocano tra i 2 ed i 6 ml;
- Liquefazione: non appena emesso il liquido seminale coagula per poi liquefarsi nuovamente dopo 30 – 60 minuti;
- Viscosità;
- Concentrazione degli spermatozoi: tale concentrazione deve essere almeno superiore ai 20 milioni di spermatozoi per millitro;
- Morfologia: in un seme normale deve essere presente almeno il 14% di spermatozoi morfologicamente normali.
- Motilità: un seme normale deve contenere almeno il 50% di spermatozoi mobili. Al riguardo dobbiamo sottolineare come tale parametro venga valutato non solo da un punto di vista quantitativo ma anche qualitativo distinguendo:
– i movimenti rettilinei, vivaci e progressivi;
– i movimenti rettilinei, lenti o non lineari;
– i movimenti vivaci, ma non progressivi;
– assenza di movimento;
L’esame del liquido seminale andrebbe completato poi a nostro avviso con la spermiocoltura (ricerca di eventuali germi).
PROFILO OrmonalE
Il dosaggio dell’FSH mediante un semplice prelievo di sangue rappresenta il rilievo fondamentale per l’orientamento diagnostico nella sterilità maschile.
- Alti valori di FSH indicano un danno testicolare primitivo;
- Bassi valori di FSH associati ad azoospermia o ad oligospermia severa sono sospetti di un ipogonadismo ipogonadotropo;
- Valori normali di FSH sono d’altra parte presenti in forme ostruttive e talora in casi di azoospermia con danno testicolare primitivo.
A completamento dell’indagine ormonale sull’uomo con problemi di fertilità può essere utile il dosaggio di prolattina, LH, testosterone libero e coniugato, inibina B, profilo tiroideo, estradiolo (E2) e HCG.
esami genetici
Si stima che circa il 15% dei casi di infertilità maschile si debbano attribuire a cause genetiche.
I test che riguardano l’infertilità maschile prevedono:
- L’analisi del cariotipo, soprattutto nei soggetti infertili con un numero di spermatozoi nel liquido seminale inferiore a 5 milioni/ml e ciò in considerazione che le anomalie cromosomiche sono 10 volte più frequenti nei maschi infertili (5,3%) rispetto alla popolazione normale (0,6%).
- Lo studio delle microdelezioni del cromosoma Y consigliato a tutti i soggetti con un numero di spermatozoi inferiore a 5 milioni/ml: l’analisi della letteratura mostra una incidenza di circa il 10% di microdelezioni nei soggetti azoospermici e del 5-7% nei soggetti oligospermici. Non si ritrovano generalmente microdelezioni in soggetti con seminale normale, a riprova del fatto che esse sono strettamente associate ad un danno nella spermatogenesi.
- L’analisi del gene CFTR per la fibrosi cistica.
Indagini microbiologiche
Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono delle infezioni che si trasmettono tramite contatto di tipo sessuale. Queste sono causate da batteri, virus, funghi e parassiti che approfittano dell’attività sessuale per diffondersi da individuo ad individuo. Il contagio della persona è diretto e avviene per mezzo del passaggio di liquidi biologici infetti attraverso le mucose.
I principali agenti patogeni sono Sifilide, Gonorrea, Chlamydia, Tichomonas, Epatite B, Herpes simplex virus (HSV), HIV e Papilloma virus umano (HPV). Alcune delle MST sono curabili attraverso antibiotici o altri farmaci specifici prescritti dal medico. E’ fondamentale che la terapia sia corretta e fatta quanto prima possibile. Altri agenti patogeni, come per esempio il virus dell’HIV, provocano un’infezione cronica duratura nel tempo. Tuttavia, anche in questi casi la tempestività di diagnosi è fondamentale per la salute della persona.
In alcuni casi le malattie sessualmente trasmissibili possono causare infertilità, condizionando fortemente la possibilità di avere figli sia nell’uomo che nella donna.
Se si sospetta minimamente di essere a rischio, ci si deve rivolgere immediatamente a un medico di fiducia poiché la diagnosi precoce e una terapia corretta sono preziosi strumenti per guarire ed evitare le gravi conseguenze che, anche a distanza di anni, queste infezioni possono causare.